Di cosa si tratta? Quali sono gli strumenti a disposizione delle aziende per ridurre le interruzioni – assicurando continuità al business – e garantire la sicurezza dei dati, degli asset e della rete? Scopriamolo nell’articolo di oggi!
Grazie all’uso intelligente di strumenti di analisi dei dati, la manutenzione predittiva rileva in modo autonomo eventuali anomalie nei sistemi o errori nei processi, per intervenire con correzioni prima che abbiano un impatto sulla sicurezza o sulla produttività quotidiana.
L’obiettivo è quello di limitare la frequenza degli interventi di manutenzione al minimo indispensabile, riducendo allo stesso tempo quelli imprevisti - e quindi non pianificati, caratteristici invece dell’approccio reattivo – ed evitando il rischio di incorrere nei costi elevati tipici della manutenzione preventiva.
Se già la manutenzione proattiva permette di risalire alla causa di un potenziale problema, quella predittiva raccoglie dati utili per programmare interventi di correzione e assicurare operatività al business.
La diffusione su larga scala dello smart working e del concetto di everywhere workspace è solo uno degli aspetti che negli ultimi anni ha generato una vera e propria rivoluzione in ambito IT.
Secondo il rapporto di Global Workplace Analytics, il 56% dei posti di lavoro sono compatibili con lo smart working.
La possibilità di lavorare ovunque e in qualsiasi momento pone i team IT di fronte alle nuove complessità del digital workspace alle quali si aggiunge la necessità di supportare una forza lavoro multigenerazionale, con relative aspettative sempre più elevate.
Entro il 2025, si stima che i dispositivi connessi alla rete saranno 41,6 miliardi e che genereranno 79,4 zettabyte di dati (fonti: IDC - Worldwide Global DataSphere IoT Device and Data Forecast, 2019-2023 e The Growth in Connected IoT Devices Is Expected to Generate 79.4ZB of Data in 2025, giugno 2020). In quest’ottica, la sfida per i team IT riguarda la necessità di assicurarsi che tali dispositivi e dati possano essere rilevati, gestiti e protetti in modo efficiente.
Con i dispositivi connessi in remoto, cresce anche il rischio di minacce e attacchi informatici: secondo Infosecurity Magazine, la previsione è di un +30000% di attacchi di phishing da siti web e malware rivolti agli utenti in remoto.
E con i dispositivi smart che rappresentano un ulteriore vettore per i cyber attack, l’obiettivo dell’IT diventa quello di mitigare i rischi con interventi tempestivi in grado di rilevare le minacce e anticipare gli attacchi, grazie alla gestione continua delle vulnerabilità.
Introdurre attività di manutenzione predittiva significa implementare soluzioni a elevata automazione che consentano di:
☑️ conoscere i dispositivi, grazie a strumenti di controllo e IT governance
☑️ correggere eventuali anomalie, prima che abbiano un impatto sull’operatività
☑️ proteggere i dispositivi, la rete e i dati grazie a servizi di Self-Secure a disposizione degli utenti
Ivanti Neurons è la soluzione di iperautomazione che supporta le aziende alle prese con le sfide e le complessità della digital transformation di cui abbiamo parlato in questa pagina.
🎯 -63% di interruzioni non pianificate
🎯 80% dei problemi risolti prima della segnalazione
🎯 30% di dispositivi aggiuntivi rilevati
🎯 +88% rapidità degli aggiornamenti di sicurezza
🎯 tempo richiesto per armonizzare i dati: da intere settimane a pochi minuti
Nell’articolo di oggi, abbiamo analizzato alcuni scenari di cambiamento che interessano in modo particolare l’ambito IT:
Si tratta senza dubbio di evoluzioni positive che tuttavia richiedono un aumento del livello e del perimetro di controllo e sicurezza da parte delle organizzazioni.
Le aziende hanno l’imperdibile opportunità di potenziare le capacità del Dipartimento IT grazie ai bot di automazione di Ivanti Neurons, che consentono di rilevare e risolvere sia problemi che vulnerabilità in modo proattivo, prevedibile e autonomo.
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