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Identity Management: guida completa alle soluzioni IAM

Scritto da Andrea Ballo | 05 maggio 2022

Un sistema di Identity Management aiuta a prevenire accessi non autorizzati alla rete e alle risorse aziendali, ad assicurare la protezione dei dati e ad allertare i responsabili in caso di tentativi d’accesso da parte di persone esterne all’organizzazione o attacchi informatici.

Nell’articolo di oggi parleremo di Identity and Access Management a 360 gradi, con un’analisi completa dei vantaggi, delle componenti, delle tecnologie e degli strumenti a disposizione delle aziende.

Definizione di Identity Management

Conosciuto anche con l’acronimo IAM – Identity and Access Management – l’Identity Management è un framework di processi, procedure e tecnologie che hanno l’obiettivo di facilitare la gestione delle identità digitali.

Continua la lettura per avere una panoramica completa delle soluzioni IAM; puoi cliccare l’argomento di tuo interesse dall’elenco che ti proponiamo di seguito per passare subito al paragrafo dedicato.

Tabella dei contenuti

Introduzione all’Identity Access Management

L’obiettivo di un sistema di Identity Management è assicurare all’organizzazione che (solo) le persone autorizzate possano accedere alle risorse tecnologiche di cui hanno bisogno per eseguire le proprie attività al meglio.

Il framework include quindi gli strumenti e le procedure necessarie per identificare, autenticare e autorizzare in modo appropriato gli utenti, i gruppi di utenti o le applicazioni software, fornendo diritti di accesso o restrizioni a seconda delle loro identità.

Con un sistema IAM attivo, gli IT Manager possono avere un controllo sugli accessi degli utenti a dati sensibili o informazioni riservate appartenenti all’azienda.

Identity Management e autenticazione sono la stessa cosa?

Sebbene a primo impatto sembrerebbe trattarsi del medesimo concetto, in realtà l’una è una sorta di sottoinsieme dell’altra. Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

L’identità digitale comprende le informazioni e i processi tramite i quali un utente, un dispositivo o un’applicazione si distingue dagli altri in termini informatici.

La verifica delle diverse identità digitali è un passaggio cruciale nell’assegnazione dei vari livelli di accesso ad applicativi, servizi e dati.

Il processo di assegnazione basato sull’identità digitale è definito Identity Management e comprende:

  • controllo degli accessi alle reti e alle applicazioni
  • autenticazione
  • governance delle identità
  • Single Sign-On (SSO)
  • analisi delle identità
  • gestione delle password

Per conoscere nel dettaglio i metodi di autenticazione digitale principali, puoi cliccare qui e passare subito al paragrafo dedicato!

Reti, applicazioni e risorse possono essere suddivise sulla base delle possibilità di accesso specifiche per categoria di utente, a garanzia di una maggiore sicurezza. Permettere l’accesso a dati e informazioni sensibili solo alle specifiche categorie di utenti - che ne hanno davvero bisogno per lavorare – aiuta a ridurre in modo drastico i rischi di perdite di dati e attacchi informatici.

Riassumendo, possiamo dire che l’IAM assolva le seguenti funzioni:

  • individuazione delle identità all’interno di un sistema IT
  • definizione dei ruoli nel sistema IT e relativa assegnazione ai singoli individui
  • aggiunta, rimozione o aggiornamento di individui e rispettivi ruoli nel sistema
  • assegnazione dei livelli di accesso ai gruppi di utenti o singoli utenti
  • protezione dei dati sensibili nel sistema
  • messa in sicurezza dell’intero ambiente IT

Perché il framework IAM è importante oggi?

I vertici aziendali e i dipartimenti IT stanno subendo una pressione regolatoria sempre maggiore per la protezione delle risorse aziendali e l’accesso ai dati sensibili.

Di conseguenza, fare affidamento solo su procedure manuali non è più sostenibile, perché il rischio di errori umani nell’assegnazione dei privilegi agli utenti è davvero elevato.

Le soluzioni IAM rendono questi processi e attività automatici, garantendo un controllo capillare degli accessi e la possibilità di eseguire velocemente audit di tutti gli asset aziendali – che siano presenti nelle sedi o collegati da remoto alla rete.

Con la diffusione dei modelli di lavoro ibridi e del cosiddetto everywhere workspace, la gestione delle identità deve riguardare le organizzazioni di tutte le dimensioni, perché le normative in termini di sicurezza vanno di pari passo con gli sviluppi tecnologici di Intelligenza Artificiale e Internet of Things, sempre più integrati nei processi aziendali.

Le componenti base dell’Identity Management

Il framework IAM permette all’IT di controllare gli accessi alle informazioni sensibili e strategiche all’interno di un’organizzazione aziendale.

Il controllo degli accessi basato sul ruolo permette a ogni singolo utente di eseguire attività specifiche – come la visualizzazione, la modifica, la creazione di file – solo se ne ha i diritti, che vengono definiti e assegnati a seconda della posizione nell'organigramma e delle responsabilità in azienda.

In quest’ottica, un sistema IAM dovrebbe gestire il database aziendale delle identità degli utenti, tenere traccia delle informazioni di log-in, gestire assegnazione e rimozione dei privilegi di accesso.

Un esempio concreto di applicazione?

Onboarding, offboarding, cambiamenti di ruolo in azienda e gestione del ciclo di vita dei collaboratori sono i processi gestibili attraverso un workflow integrato e personalizzabile.

I sistemi utilizzati per l’Identity and Access Management dovrebbero dunque fornire una panoramica completa di tutti gli aspetti legati agli utenti aziendali. Le identità digitali non rappresentano solo persone, ma anche dispositivi e applicativi.

Focus: Remote Desktop Access

Quella di Remote Desktop è una funzione di programmi o sistemi operativi che consente agli utenti di collegarsi a un computer che si trova in un luogo differente, accedendo al desktop e utilizzandolo proprio come se si trovassero davanti allo schermo.

I vantaggi concreti delle tecnologie IAM

Come abbiamo visto, i sistemi IAM automatizzano la gestione delle identità e dei relativi permessi e privilegi.

Ecco una sintesi dei benefici a disposizione delle aziende che adottano l’Identity and Access Management.

1. Rispetto delle policy

Le soluzioni IAM assicurano che i privilegi di accesso siano assegnati in base alle procedure aziendali e che tutti gli utenti siano autenticati, autorizzati e verificati in modo conforme.

2. Riduzione dei rischi di data breach

Le aziende che gestiscono in modo appropriato le identità acquisiscono un maggiore controllo degli accessi degli utenti che riduce il rischio di fughe di dati, sia internamente per sviste o errori degli utenti, sia esternamente per opera di criminali informatici.

3. Maggiore efficienza

L’automazione della gestione delle identità aumenta l’efficienza operativa, diminuendo i tempi e i costi necessari per l’esecuzione delle attività ripetitive e liberando gli utenti da lunghe procedure di autenticazione.

 

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4. Compliance normativa

La maggiore sicurezza garantita dal framework IAM rafforza l’efficacia delle policy, assicurando che solo chi ne ha effettivo diritto abbia accesso a determinate risorse, dati o informazioni. In questo modo, oltre al rispetto delle normative nazionali e internazionali in materia di privacy, anche la dimostrazione della conformità in caso di verifiche avviene in maniera molto più veloce e semplice.

5. Vantaggio competitivo

Tra gli aspetti non legati strettamente alle procedure organizzative, troviamo la possibilità di creare profili di utenti – e gestirne le identità in modo sicuro – anche per clienti, partner, fornitori e altre categorie di interlocutori. L’accesso controllato ad applicazioni mobile, a software aziendali o sistemi SaaS permette di migliorare la collaborazione, aumentare la produttività e l’efficienza, riducendo i costi operativi senza scendere a compromessi in termini di sicurezza.

Le tecnologie e gli strumenti a disposizione delle aziende

Cominciamo con una panoramica delle opzioni a disposizione per la verifica dell’identità digitale che autorizza l’accesso alle risorse aziendali.

I principali metodi di autenticazione digitale

La categoria più comune è quella rappresentata dalle password univoche, composte da una combinazione anche piuttosto complessa di lettere, numeri e caratteri speciali. Il fatto che siano complicate da creare (e da ricordare) le rende sicure, da un lato, ma anche fastidiose per gli utenti.

La modalità PSK (pre-shared key) prevede la condivisione della password tra gli utenti che devono avere accesso alle medesime risorse. Un esempio tipico è la password di accesso alla rete Wi-Fi all’interno degli spazi di lavoro. Si tratta di un metodo meno sicuro rispetto alla password personale univoca; eventuali cambi frequenti possono risultare scomodi a livello operativo.

Tra le tendenze più recenti dell’Identity and Access Management troviamo l’autenticazione basata su parametri comportamentali e biometrici.

Nel primo caso parliamo di Behavioral Authentication, ovvero della possibilità di riconoscere un utente attraverso il modo in cui batte sulla tastiera o utilizza il mouse. Grazie all’Intelligenza Artificiale, il sistema può intervenire bloccando gli accessi nel caso in cui venga rilevato un uso anomalo dei dispositivi aziendali.

Nel secondo caso, più popolare perché adottato anche negli smartphone, il riconoscimento avviene tramite impronta digitale, scansione del viso, dell’iride, ma anche dell’andatura o persino del DNA.

La soluzione di Privilege and Access Management

Ivanti Identity Director è la soluzione Privilege and Access Management che supporta le organizzazioni nella messa in sicurezza di sistemi, reti e risorse, grazie all’assegnazione e alla revoca automatiche dei diritti degli utenti in base alle identità.

Che si operi in sede, in smart working o in modalità ibrida, la gestione corretta e automatizzata delle Identità lungo tutto il loro ciclo di vita garantisce il rispetto delle procedure di sicurezza, con un’ottimizzazione dei costi operativi che assicura un ROI rapido.

Nell’articolo di oggi abbiamo visto cime l’Identity Management possa garantire alle organizzazioni un elevato grado di sicurezza e, allo stesso tempo, la flessibilità necessaria per il corretto svolgimento delle attività alla massima produttività, anche in contesti di smart working.

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